Potremmo tradurre le parole “smart working” con “lavoro agile”, ma non rende l’idea e neanche riesce a definire la portata di quello che sta accadendo, non soltanto nelle aziende private italiane, ma anche nella Pubblica Amministrazione.
Vediamo che cos’è lo smart working e quali sono i benefici per i lavoratori.
Lo smart working non è soltanto una nuova forma di lavoro, ma una filosofia di vita e di pensiero che permette ai lavoratori di riappropriarsi della propria autonomia e flessibilità, sia per quanto riguarda gli spazi fisici che gli orari e gli strumenti di lavoro, portando alle aziende o società risultati positivi in termini di produttività e una riduzione dei costi.
Lo smart working è quindi un nuovo modello organizzativo aziendale che, dalla parte del datore del lavoro, offre autonomia al dipendente in cambio del raggiungimento di un risultato, e dall’altra, dal punto di vista del lavoratore, permette di organizzarsi la giornata, spazi e orari, come meglio si crede, mantenendo comunque uno standard produttivo elevato.
I vantaggi dello smart working sono facilmente intuibili: la possibilità di potersi organizzare il lavoro permette di conciliare e ottimizzare tempo libero, impegni famigliari e personali, senza intaccare la produttività professionale. In parole povere, smart working significa benessere, autonomia e indipendenza.
È a questo punto, con l’innovazione dello smart working, che viene alla luce una rivoluzione lavorativa che ha come punto di partenza il cambiamento culturale, il ripensamento e la riorganizzazione dei modelli aziendali tradizionali, soprattutto attraverso l’applicazione delle nuove tecnologie, e come obiettivo la collaborazione interdisciplinare e una migliore qualità di vita per i lavoratori, insieme all’aumento della produttività.